Il sindaco Benedetto Migliaccio invia una lettera di diffida al consiglio di amministrazione della "Santissima Trinità e Paradiso". Non tarda ad arrivare la replica del presidente dell'ente Enzo Esposito. La questione riguarda il giardino dell'istituto, fino a pochi mesi fa gestito dall'associazione Fast e aperto al pubblico.
Riporto i due documenti:
"E’ pervenuta agli uffici del Comune di Vico Equense segnalazione da parte dei condomini prospettanti sul giardino Santissima Trinità, ed in particolare dal sig. Climaco, che protestava con veemenza, lamentando che a seguito delle operazioni di pota e raccolta delle olive è stato lasciato materiale organico e di risulta in stato putrescente. A tale scopo è stato richiesto l’intervento degli ausiliari del Comune per eseguire le operazioni di pulizia. Trovo disdicevole che, il pur lodevole intento del presidente di tenere aperto detto giardino, si traduca poi in utilizzi poco consoni con il decoro e la tradizionale civiltà della nostra città e si vogliano poi addebitare i costi economici e sociali della pulizia alla collettività della Città di Vico Equense. Nel chiedere che, senza indugio, detti materiali vengano rimossi da coloro che sono detentori ad ignoto titolo di detto plesso entro 3 giorni dalla presente, pena l’intervento in danno per ragioni di igiene pubblica, si evidenzia come detto episodio testimoni in maniera inequivoca la cattiva formulazione della proposta di convenzione che prevede l’utilizzo da parte dei privati e le spese e gli oneri da parte della collettività. Gli operai del Comune non possono essere posti al servizio delle esigenze dei privati. Sicuro che la s. v. saprà individuare in tempi utili i responsabili di condotte poco edificanti e porvi rimedio senza addebitare al pubblico i costi di tale disservizio, le trasmetto cordiali saluti". Sindaco Benedetto Migliaccio
"La sua diffida contiene affermazioni che è doveroso
confutare:
1. - 'È
stato chiesto l’intervento degli ausiliari del Comune per lavori di pulizia.'
È falso. Nessuno dell’istituto ha
richiesto interventi comunali impropri e senza motivo. Il giardino destinato ad
orto didattico è stato aperto al pubblico dal 1° marzo al 15 settembre 2015
grazie alla collaborazione di una Fondazione di volontariato sociale. Ora è
chiuso ufficialmente ma in realtà è tenuto aperto dall’amministrazione comunale
che detiene le chiavi degli ingressi e gestisce di fatto tutti gli spazi oltre
agli ambienti tenuti in affitto e in comodato (scaduto). Gli ingressi che il
Comune gestisce sono violati giorno e notte da indecorose invasioni più volte
denunciate senza esiti. Attualmente il giardino è usato anche come parcheggio
di auto private senza possibilità per il CdA dell’Istituto di ottenerne il
rispetto. Grazie alla collaborazione della Fondazione Vico Equense Fast si sta procedendo alla potatura degli alberi;
rami e fascine vengono ammucchiate in spazi riservati in attesa di completare
l’opera e rimuoverli. Niente è lasciato al macero e niente è putrescente come
il sindaco afferma. Del resto egli ha i mezzi per effettuare le verifiche che
vuole.
Chi scrive, amministratore onorario di un
ente pubblico senza poteri, all’età di 87 anni, per dovere e per decoro, è
costretto a recarsi di sera a chiudere le luci del giardino e dei corridoi
lasciate accese e a controllare gli ingressi. Più volte è stato costretto a
chiedere l’intervento dei carabinieri a cui ha consegnato una chiave dell’ingresso
di Vico Monache per i controlli notturni.
Sarei più prudente nell’affermare che vi è un
uso del giardino “poco consono con il decoro”, visto che l’unico ad usarlo dal
16 settembre è il Comune. Accusando il
CdA di questo Istituto di curarsi poco del decoro e della tradizionale civiltà
della nostra città dimostra che non si è mai affacciato dalle finestre della
Casa comunale.
-'Cattiva formulazione
della proposta di convienzione'.
Non si riesce a comprendere come mai una
proposta di convenzione per la gestione pubblica del giardino, in seguito ad
esplicita richiesta del sindaco Gennaro Cinque, concordata con membri della giunta, possa essere oggetto di diffida e di critica. Constato che la
dichiarazione del sindaco è immotivatamente offensiva senza rispetto del ruolo
delle funzioni e delle persone che interloquiscono con lui. Prendo atto del suo
disinteresse per quei bisogni dei cittadini alla cui soddisfazione l’Istituto
intendeva concorrere.
E’ bene però che il sindaco ff. tenga conto
che è responsabilità dell’Amministrazione comunale:
a) dell’uso dell’orto
didattico come ingresso al Museo e agli Uffici comunali sapendo che gli unici
ingressi dell’Istituto sono a Via Filangieri, 151, Viale Rimembranza 1 e Vico
delle Monache;
b) dell’introduzione abusiva di automezzi e
della mancata rimozione dei rifiuti;
c) dell’ interruzione, senza motivi,
dell’appalto di rimozione del materiale di cemento-amianto;
d) dell’interruzione, senza motivi,
dell’appalto di demolizione e rifacimento dell’intonaco alla torretta
dell’ingresso di Viale Rimembranza;
e) del mancato rifacimento dell’intonaco
della facciata dell’edificio di Corso Filangieri, promesso con ben due
ordinanze;
f) dell’indecorosa tenuta della cappella da
cui il CdA ha provveduto a rimuovere il guano e le carogne dei colombi e che si
pretende di restituire senza neanche pulirla dei rifiuti.
Essa deve ritenersi responsabile di quanto
può accadere nell’orto e nell’edificio facilmente accessibili in ogni ora del
giorno e della notte, in mancanza di sorveglianza e di solide chiusure.
Con
l’auspicio di rapporti improntati al rispetto e allo spirito di collaborazione,
ricambio i cordiali saluti". Il presidente dell'ente Santissima Trinità Vincenzo Esposito

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