Vico
Equense. Verrà istituita una commissione d'indagine per far luce sull'annosa
vicenda del fondo Lauro che oggi prevede un risarcimento da parte del Comune di 4milioni
e 200mila euro al proprietario, con possibile rivalsa sui condomini. E'
stato stabilito durante il delicato consiglio comunale alla presenza delle
famiglie coinvolte nella questione. E' stata, inoltre, approvata la delibera «della
discordia». Non sono mancate, infatti, le contestazioni da parte del pubblico al
momento dell'approvazione della delibera con cui il Comune ha preso atto della
decisione del Tar e ha adeguato il provvedimento di acquisizione sanante. Secondo tale
documento il Comune, infatti, dovrà provvedere al pagamento dei 4milioni (ha già
avviato con un mutuo alla cassa depositi e prestiti) e poi potrà rivalersi sui
titolari delle abitazioni delle cooperative edilizie Domus Aequana e Ulivo di
San Vito, edificate sui suoli in questione. Questo significherà che ogni
famiglia dovrà sborsare di tasca propria circa 130mila euro. Ma i condomini sono sul piede di
guerra perché attribuiscono all'inadempienza dell'Amministrazione la colpa di
tale situazione. Il sindaco Benedetto Migliaccio, invece, ha
definito i ritardi degli uffici comunali come conseguenze derivanti dallo stesso
comportamento ostile delle famiglie interessate.
Il
problema è scoppiato qualche mese fa, quando la settima sezione del Tar ha
stabilito che il Comune e le cooperative edilizie, dove risiedono 30 famiglie,
devono risarcire l’avvocato napoletano Francesco Saverio Lauro, proprietario
dei suoli in cui sono stati realizzati i due alloggi di edilizia residenziale.
La sentenza s’inquadra in un braccio di ferro giudiziario lungo quasi 40 anni.
Una battaglia a colpi di ricorsi e appelli che si trascina dal 1976, quando
l’amministrazione comunale di Vico Equense ha dato l’ok a un piano di edilizia
residenziale in località San Vito. Il proprietario del suolo ha impugnato il
piano di zona e gli atti espropriativi: mentre le cooperative edilizie Domus
Aequana e Ulivo hanno costruito le nuove case, il Tar (nel 1988) e il Consiglio
di Stato (nel 1999) hanno annullato tutti i provvedimenti adottati dal Comune
di Vico. L’avvocato Lauro si è rivolto prima al Tribunale e poi alla Corte
d’Appello di Napoli che, l’11 marzo 2011, ha condannato l’amministrazione a
risarcirgli danni per 3milioni e 500mila euro: secondo i giudici, il Comune ha
commesso una «occupazione usurpativa» ai danni di Lauro. A quel punto il
Consiglio comunale è corso ai ripari, approvando una delibera per riconoscere
che le case realizzate irregolarmente rispondono a un fine sociale di
particolare rilevanza e che, di conseguenza, devono essere conservate
acquistando il suolo dal proprietario per la cifra di 620mila euro. Il
provvedimento di acquisizione è stato avviato nel 2011 ma concluso dal Comune
il 6 novembre 2013. Nel frattempo, però, il 9 ottobre 2013, si è pronunciata la
Corte di Cassazione che ha confermato la tesi della Corte d’Appello.
Pertanto l’avvocato Lauro si è rivolto al Tar per ottenere il risarcimento dall’amministrazione
comunale. E i giudici di Piazza Municipio gli hanno dato ragione. A sborsare quelli
che sono diventati, con gli interessi, 4milioni e 200mila euro sarà il Comune
che però, in un secondo momento, potrà rivalersi sui soci delle cooperative
edilizie. 
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